L’ automobile si appresta a diventare uno dei vettori della ripartenza e tornerà al centro di tutti gli spostamenti di breve, medio e lungo raggio in quanto costituisce la soluzione più sicura perchè offre maggiore protezione dal virus e isola dalle resse dei mezzi pubblici offrendo di conseguenza un utile distanziamento sociale.
Secondo le indagini di Areté Methodos e Ipsos, 2 persone su 3 hanno risposto che la vettura privata sarà il mezzo più sicuro per spostarsi.
Solo l’auto, la nostra auto, ovviamente non quella “condivisa”, potrà garantirci la sicurezza di allontanare il rischio di un contagio, garanzia che non potranno dare i treni, tantomeno gli aerei, figuriamoci bus e metro, al netto delle misure che verranno adottate per riportare gradualmente ogni persona a riprendere confidenza con questi mezzi di trasporto.
Nessuno è in grado oggi di dire quanto durerà questa transizione e se e quando torneremo alla normalità dei comportamenti ai quali eravamo abituati, ma in attesa del vaccino, almeno un anno passerà e i dati di due differenti ricerche in proposito, confermano che almeno 7 cittadini su 10 pensano di muoversi solo con l’auto privata.
Il primo studio, dell’Ipsos Group in Cina, su un campione di 1.620 persone, datato 24 febbraio, quando cioè il colosso orientale aveva appena iniziato a uscire dall’emergenza, non lascia dubbi: dopo il Coronavirus, l’auto privata passerà dal 34 al 66% nelle preferenze dei cinesi, rimarrà stabile la mobilità su due ruote (45%), mentre l’utilizzo dei mezzi pubblici (bus e metro) scenderà dal 56 al 24%, i taxi dal 21 al 15%.
Passando all’Italia, la ricerca di Areté Metodhos, effettuata in due diverse date (16 marzo e 9 aprile) su campioni rispettivamente di 504 e 502 persone, ha espresso conclusioni simili, in linea con il sondaggio cinese. Tra gli intervistati (70% uomini, 30% donne) dopo il ritorno alla normalità quelli che si dichiarano intenzionati a utilizzare l’auto per gli spostamenti abituali sono 75,79-72,71%, mentre il resto sceglie mezzi pubblici (10,32-8,76%), bici (8,53-8,37%), Car Sharing (2,98-2,19%), Scooter-moto (1,98%), Bike sharing (0,20-1,39%), Taxi (0,20-0,60%). Un’oscillazione minima tra le preferenze che di fatto conferma come l’italiano sceglierà l’auto privata per gli spostamenti post Coronavirus.
Le abitudini di acquisto dell’auto stanno cambiando: l’ 87% degli acquirenti infatti ha iniziato il proprio percorso di acquisto ONLINE; la sfida per i concessionari è quella di identificare le nuove modalità di acquisto delle vetture e le aspettative nel post-vendita, organizzarsi per un processo di acquisto digitale.
La ricerca sottolinea che chi cerca un’auto vorrebbe strumenti audio e/o video per la trattativa, soprattutto WhatsApp e Skype da utilizzare da casa, magari anche il sabato e la domenica. L’82% dei clienti vorrebbe condividere lo schermo per configurare l’auto insieme al venditore e 7 su 10 vorrebbero ricevere video delle prove su strada e le schede tecniche inoltre 7 potenziali clienti su 10 sarebbero disposti ad acquistare e perfezionare l’acquisto dell’auto online.
E’ la rivincita del mondo digitale: “Cambia radicalmente l’approccio alla vendita e l’utilizzo dell’auto”– spiega Massimo Ghenzer, Presidente di Areté – sempre più persone si sposteranno con la propria auto e saranno disposte a perfezionare l’acquisto in videoconferenza con il venditore.
Si prospettano anche cambiamenti per l’industria dell’auto: l’auto post coronavirus, disegnata con maggior attenzione alla natura, sarà in grado di evitare gli incidenti grazie alle soluzioni tecnologiche, avrà zero emissioni allo scarico e sarà un’auto post-globale che non darà per scontato il flusso di materiali, componenti e uomini tra i diversi continenti a prescindere dal costo energetico, ambientale e anche socio-economico che ciò comporta.
L’automobile ridiventerà un prodotto ad elevato contenuto locale allora la ricerca, l’impresa, il lavoro e la passione potranno ripartire attorno a questo oggetto meraviglioso.
L’auto che guida da sola dovrà interagire con nuove infrastrutture, inevitabilmente locali, utilizzerà necessariamente prodotti ed energie rinnovabili che dovranno essere il frutto del territorio nel quale si muove.
L’ingegno e le fabbriche, da cui usciranno queste nuove armonie, avranno portata globale ma riflessi culturali ed economici saldamente locali.
Autoingros in questo periodo non si è mai fermata, adottando lo smart working e digitalizzando l’intero processo di consulenza e vendita dell’automobile grazie ad una consulenza che può essere resa al 100% ONLINE mediante anche videochiamata e alla possibilità di finalizzare il contratto tramite firma digitale.
Noi siamo pronti a ripartire insieme a Voi …. #restartinsieme